domenica 16 dicembre 2007

Tempo di lettura massimo consigliato: 8 minuti

Immagine tratta da: http://www.club-cmmc.it/images/cronometro.jpg


Solo due precisazioni: uno, ogni qual volta mi trovo davanti ad una di quelle riviste di un certo spessore (come “Donna moderna” o “Vanity fair”) non riesco a fare a meno di leggerla, non so se a causa di una vena di masochismo latente o per la convinzione che nulla è spazzatura innocua e qualsiasi cosa comunichi un messaggio; due, prenderò ad esempio un articolo estrapolato da una “rivista femminile” non perché convinto che solo le donne siano il target di un certo tipo di riviste (“Men’s Health” propone come unici argomenti possibili fra uomini muscoli e marmitte) ma solo perché mi è capitato di leggerlo per la prima volta in una “rivista femminile”.

Tempo f stavo leggendo una rivista e mi sono imbattuto in una curiosa nota a piè pagina: “Tempo di lettura: 8 minuti”…Capisco che la “sindrome da bianconiglio” ci assorbe tutti sempre di più e che quando uno si accosta ad un articolo di un giornale del genere non lo fa per accrescimento culturale (anzi, la loro funzione principale è di compensazione e d’alienazione dalla tiepida routine dei ”comuni mortali”), ma mercanteggiare su un tempo di lettura “al passo coi tempi” mi sembra un po’ troppo!

E' quasi come apprestarsi a fare l’amore e darsi come tempo massimo “8 minuti”…assurdo!

La lettura dovrebbe essere un momento nel quale ci si ferma, si mette tutto da parte (lavoro, impegni, università, stress…) e tutto ciò che esiste sei tu e la pagina scritta che ti sta davanti.

Perché un qualsiasi testo è una visione del mondo, un mondo possibile che ci si apre davanti per arricchire la nostra vita di un altro tassello. Tutto questo non merita di essere svilito e svenduto nel nome di qualche copia venduta in più!

E’ curioso e meritevole d’attenzione come la frenesia del nostro tempo ci porti a consumare tutto e sempre più velocemente, in modo da poter consumare sempre di più. E allora via con sontuosi pasti liofilizzati pronti in soli “8 minuti”, prestigiosi corsi per corrispondenza in sole “8 uscite”, miracolose pillole dimagranti che bruciano 30 chili (mentre stai comodamente dormendo) in soli “8 giorni”, benefici ed esaustivi articoli in soli “8 minuti”…

Tutto questo perché il mondo intorno a noi gira, corre, sgomita…e se non corri anche tu, verrai travolto! E quindi ecco masse di studenti, con preparazioni sempre più precarie ed approssimative, che si accalcano e sgomitano per quei 5 crediti, quegli ulteriori 5 bollini che gli permetteranno di reclamare il super-premio della loro accademica raccolta premi: un risicato passaggio al terzo anno. Perché ormai anche l’università è tarata sul “fast-forward”, non si vive e metabolizza ciò che si studia, ma si vuol arrivare più lontano e più velocemente degli altri!

A proposito mi viene in mente una frase di Woody Allen, uomo dall’intelligenza acuta almeno tanto quanto lo è la sua ironia:

“Ho fatto un corso di lettura veloce, ho imparato a leggere a piombo, trasversalmente la pagina, e ho potuto leggere Guerra e Pace di Tolstoj in venti minuti. Parlava della Russia.”


Salvo Di Rosa

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martedì 11 dicembre 2007

BIDIBI BODIBI BUH!!!!

“....Ora, supponiamo che uno di questi prigionieri riesca a sciogliersi a fatica dai ceppi; ebbene, costui con fatica riuscirebbe ad abituarsi alla nuova visione che gli apparirebbe e, abituandosi, vedrebbe le statuette muoversi al di sopra del muro e capirebbe che quelle sono ben più vere di quelle cose che prima vedeva e che ora gli appaiono come ombre.
Supponiamo che qualcuno tragga il nostro prigioniero fuori della caverna e al di là del muro; ebbene, egli resterebbe abbagliato prima dalla gran luce e poi, abituandosi, vedrebbe le cose stesse e, da ultimo, prima riflessa e poi in se, vedrebbe la luce stessa del sole e capirebbe che queste e solo queste sono le realtà vere e che il sole è causa di tutte le altre cose visibili.”
Da: “Il mito della caverna” di Platone

Naviga naviga non sai mai in che porto approdi. Passare qualche ora su Internet o guardare alcune televendite con l'ausilio del satellite può rivelarsi l'illuminante fonte di una vera e propria epifania joyciana. Volente o nolente cominci ad interrogarti sulla nevrosi umana e, forte della sempreverde convinzione che “prima, di certo, si stava meglio”, pensi che la società del tuo tempo deve essere impazzita.
Falso, falsissimo, hai sottovalutato il problema. Di certo l'ansia della forma perfetta e quella di sapere se il tuo compagno ti tradisce o meno non è un fenomeno strettamente contemporaneo. Internet e le nuove tecnologie fungono, semplicemente, da cassa di risonanza più potente.
La differenza, semmai risiede in altro. Ci si chiede com'è possibile che, consci di brutte avventure come quella che ha riguardato, ad esempio, migliaia di persone frodate dalla Società Ascié, attraverso la quale la Marchi e il suo entourage vendevano numeri del Lotto e amuleti, si torni tranquillamente ad affidarsi ad uno/a cartomante dalla dubbissima moralità.
Basti pensare che soltanto nel distretto di Milano, nell’ultimo anno giudiziario, sono stati avviati 10.460 procedimenti per truffa, spesso ai danni di anziani. La causa è forse da ricercare nella disinformazione? E' possibile, ma reputo più probabile, considerata la portata del suddetto caso mediatico, che dietro a tale fenomeno si celino altre problematiche.
La confidente, la cui immagine appare sullo schermo televisivo su uno sfondo etereo, coperta in parte da una gigantesca serie numerica per la maggior parte delle signore poco istruite di mezza età rimane l'interlocutrice principale.
Come nel mito platonico “della caverna”, nonostante il superamento delle superstizioni sia ad un passo da noi, non tutti hanno un grado d'istruzione sufficiente per liberarsi dalle fantasticherie.
E allora è giustificato il calderone di baggianate vendute per cifre esorbitanti su Internet.
Superato l'ostacolo del perché continuino le truffe viene da chiedersi che giro d'affari si celi dietro le superstizioni e le false credenze.
Desideri avere una consulenza di cartomanzia?Spenderai in media 2,50 euro al minuto più scatto alla risposta di circa un euro (IVA inclusa, per non approfittare della tua fiducia). Vuoi sapere se il tuo partner è fedele? Spenderesti meno ad ingaggiare Montalbano: 15 minuti di consulto a soli 30 euro, trenta minuti a soli 50 euro e settanta minuti a soli 100 euro. Ma, ad onor del vero, in alcuni siti ho rintracciato anche delle tariffe “per poveracci”: 0,96 cent. al minuto più 0.12 cent. di scatto alla risposta per una durata max di 15 minuti.
Nel processo contro Vanna Marchi e Stefania Nobile, condannate a dieci anni di reclusione, la Guardia di Finanza ha evidenziato alcuni dati significativi: nove truffe su dieci colpivano donne, spesso pensionate, convinte a comprare consigli per il lotto, prodotti dimagranti o amuleti contro il malocchio a prezzi che oscillavano da 200 mila lire a decine o centinaia di milioni. Insieme ad anziane signore, però c'era e c'è un universo di gente disperata che vorrebbe una soluzione per problemi più seri di un tradimento: malattie croniche e mortali, situazioni finanziarie che non lasciano scampo, incidenti gravi. Ed è proprio questa fascia di gente, che necessita conferme o speranza, ad essere tartassata in quanto psicologicamente vulnerabile.
Ma facciamo una passo indietro e risaliamo all'incipit della carriera della Marchi: televenditrice di prodotti di bellezza. Proprio questa categoria è degna d'analisi.
Mi lancio in selvagge ricerche quasi a voler stilare una classifica delle proposte d'acquisto più assurde. Ed ecco il cerotto rimodellante che assicura un'azione CONCENTRATA in 60-90 min., riattivando la micro circolazione, bruciando i grassi, drenando i liquidi in eccesso e tonificando la pelle, praticamente un elisir. Nessun prodotto può garantirti un’azione simile. Questo vuole dire un notevole risparmio in tempo e denaro… hai capito bene, in denaro!
Caro lettore, se non fossi ancora abbastanza convinto, sappi che questo inutile articolo e suoi simili, sono corredati da ottime credenziali. L'enfasi cade sulla “naturalità” dei prodotti e sul fatto che siano stati testati da prestigiose università, che hanno dimostrato la loro efficacia.
Negli ultimi anni risultano incredibilmente di moda rimedi che sfruttano il binomio “dentro- fuori”.
Una crema agisce dall'esterno mentre, magari durante la notte, una pillola magica ti brucia i grassi.
Sicuro e accreditato da esperti di istituti di dermatologia.
E ancora, hai il seno cadente, con poco volume? Ora non avrai più bisogno di acquistare reggiseni speciali per essere più sensuale. Oggi ci sono le capsule che fanno aumentare il volume del tuo seno in maniera NATURALE e VELOCE.
Se credete che gli uomini siano immuni dai rimedi assurdi vi sbagliate.
Stop ai problemi sessuali maschili con un utile cd che mette a nudo “il cervello emotivo” e che, attraverso illustrazioni gradevoli, costituisce un test mentale per chi si sottopone a questa terapia.
Uomo, scopri il segreto bio-psicologico dei tuoi problemi psicosessuali!
Con soli 70 euro ti aggiudichi un bel cd da oltre 1000 immagini e 30 rimedi omeopatici.
Un eminente dottore ti spiega che esistono otto tipologie psicologiche che dominano la sfera erotica maschile: gli astenici, gli ansiosi, i depressi, i volubili, i timidi, i collerici, gli impudici e, per finire in bellezza, i deliranti erotici (classificazione che fa un baffo all'Inferno dantesco) .
Assolutamente unisex sono, invece, i “sali cristallini in grani dell'Himalaya”, che guariscono dalle infiammazioni cutanee, e il “Vitalizzatore per acqua” che dona gusto, leggerezza e vitalità all'acqua (prezzo 8,80). Nessuno è escluso, a tutti tocca la propria parte di superstizione.
Pirandello e Svevo, al principio del novecento, ci hanno raccontato vite comuni di personaggi collerici e nevrotici, risultando, ancora, incredibilmente attuali.
La nevrosi è in agguato, sconfiggerla è probabilmente impossibile ma chissà che l' amico scetticismo, con una buona dose di cultura, non ci possa dare una mano.

Bruna Scuderi

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Senza parole...


Immagine tratta da: http://qn.quotidiano.net/2007/12/07/50903/images/67797-torino.JPG


Roma - Sono 1.376 le persone che in Italia muoiono ogni anno per infortuni sul lavoro. Questa la triste cifra che risalta dall'indagine Eurispes sugli infortuni e sulla mortalità nel mondo del lavoro in Italia. Cifra che è, afferma l'Eurispes, “peggio della guerra” e che mette in risalto “l'inefficacia dei provvedimenti legislativi a tutela dei lavoratori”. E, per marcare la portata del fenomeno, l'istituto confronta le morti bianche con quelle dei 'bollettini di guerra': dall'inizio della seconda guerra del golfo nell'aprile del 2003 all'aprile 2007, i militari della coalizione che hanno perso la vita durante le operazioni belliche sono stati 3.520, mentre i morti sul lavoro in Italia dal 2003 all'ottobre del 2006 sono stati 5.252.


(Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/?id=1.0.1321286625)

Lasciamo da parte le lacrime facili che si asciugheranno, altrettanto facilmente, domani...
Meditiamo, piuttosto, sulla portata di queste cifre. Soprattutto rendiamoci conto che, nella maggior parte dei casi, dietro ogni cifra c'è un essere umano appartenente ad una famiglia monoreddito...
Esplicito il concetto: i tre operai morti nell'acciaieria di Torino, ad esempio, erano gli unici percettori di reddito all'interno della loro famiglia.
Ergo: una vita viene spezzata e una famiglia è sull'orlo del baratro.
Tengo a sottolineare che chi sceglie di andare in missione in Iraq è consapevole dei rischi che si assume e, proprio a causa degli ingenti rischi, gli viene corrisposto un salario adeguato.
Allora, forse, dovremmo comunicare ai nostri imprenditori che d'ora in poi dovranno scegliere fra concedere ai loro operai salari mensili a cinque cifre o innalzare vigorosamente la soglia di sicurezza nei luoghi di lavoro... potrebbe essere una soluzione...
Il sindacalista Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, propone di punire col carcere i responsabili delle "stragi sul lavoro"... altra soluzione plausibile...
Concludo con la speranza che non venga fissato nessun giorno della memoria per questi morti, visto che l'otto marzo dovrebbe, ipoteticamente, essere il giorno della commemorazione di donne morte in una fabbrica... e oggi le commemoriamo con vagonate di mimose e spogliarelli maschili...


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